Giorgio Napolitano, il retroscena sulle “vacanze” dell’ex Presidente: perché non ha più soggiornato nella splendida villa a Posillipo
Giorgio Napolitano ci ha lasciati dopo una lunga vita che verrà ricordata sui libri di storia del nostro Paese. Era davvero giovanissimo quando si è ritrovato ad intraprendere la strada che lo ha portato a diventare l’uomo che poi noi tutti abbiamo conosciuto, una figura politica che ha dedicato la sua intera esistenza al lavoro e che non ha mai mollato fino alla fine, arrivando a guadagnarsi tutti i meriti che ha ricevuto nel corso di questa lunga vita.
Una persona come lui non poteva che essere nominata “senatore a vita“, dopo essersi speso così tanto per il nostro Paese. Nonostante gli anni passassero anche per lui, da “anziano” si è ritrovato a combattere numerose battaglie con la forza, lo spirito e il carisma di un uomo con la metà dei suoi anni. Insomma, era una figura che ha diviso molto gli italiani, ma non si può di certo negare che sia stata importante.
Giorgio Napolitano: perché l’ex Presidente non soggiornava più a Posillipo?
Giorgio Napolitano si è spento, circondato dall’affetto dei suoi cari e in modo particolare di sua moglie, che fino agli ultimi giorni della sua vita è stata accanto a lui. Un amore durato sessant’anni e che per Giorgio è stato un vero e proprio raggio di sole in mezzo al buio molto spesso. Infatti sì, ha dedicato la sua vita al lavoro, ma negli anni ha trovato anche spazio e tempo per dedicarsi alla sua famiglia.
Proprio con la sua famiglia, Giorgio molto spesso andava in vacanza a Villa Rosebery, un luogo magico sulla collina di Posillipo a Napoli. Una costruzione che risale agli inizi dell’ottocento e che ha avuto numerosi proprietari anche piuttosto importanti e che ad oggi è aperta al pubblico per un breve periodo di tempo.
Nel corso degli anni è stata ceduta allo Stato Italiano e venne poi messa a disposizione dei Principi di Piemonte. Ad esempio, ci ha riseduto anche Re Vittorio Emanuele III.
Poi, dal 1957 Villa Rosebery, entra a far parte della dotazione della Presidenza della Repubblica che ha deciso di provvedere ai restauri conservativi dei luoghi. Proprio per questa ragione non essendo più presidente, Giorgio dopo la fine del suo incarico non ha avuto più il permesso di tornare.