Caro spesa, cos’è il “prezzo psicologico” e perché alla fine ci fa spendere di più

Pubblicato il giorno

da Olga Luce

nella categoria: News

C’è una tecnica di marketing molto subdola che ci costringe a spendere di più. Lo fanno tutti i supermercati: ecco come aggirarla.

Le tecniche di marketing più efficaci sono quelle che manipolano la psicologia del potenziale consumatore nel momento in cui sta decidendo di procedere a un acquisto. Convincere un consumatore ad acquistare un prodotto invece di un altro, oppure ad acquistare più prodotti uguali o di una stessa linea sono gli obiettivi fondamentali di queste strategie.

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Il prezzo psicologico è una “truffa” considerata legale – machedavvero.it

La più diffusa in assoluto è però quella del prezzo psicologico. Si tratta di un sistema che fa guadagnare di più alle aziende che la praticano, senza alzare il prezzo di un prodotto ma al contrario abbassandolo. Non si tratta di una bufala: è una tecnica messa in pratica ormai da anni, soprattutto da catene di supermercati nelle quali acquistiamo moltissimi prodotti diversi e in grandi quantità.

Infatti, è molto facile evitare di incappare nel raggiro del prezzo psicologico quando si fa un numero limitato di acquisti, mentre diventa molto più difficile quando si fanno molti acquisti nello stesso luogo e in un ristretto periodo di tempo.

In cosa consiste la tecnica del prezzo psicologico e come si evita?

Anche se, quando effettuiamo degli acquisti, ci sembra di essere sempre molto lucidi e molto presenti a noi stessi, non lo siamo: dobbiamo infatti gestire molte operazioni contemporaneamente come guidare il carrello, evitare gli altri clienti, ricordarci di cosa abbiamo bisogno, individuare il prodotto che dobbiamo acquistare, scegliere il marchio eccetera. Per questo motivo è molto facile che tecniche di manipolazione psicologica abbiano la meglio sulle nostre difese razionali.

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Cadiamo nella trappola del prezzo psicologico perché abbiamo troppe cose a cui pensare – machedavvero.it

La tecnica del prezzo psicologico si basa proprio sulla limitata attenzione che prestiamo ai dati delle etichette mentre facciamo la spesa perché siamo distratti da molti altri stimoli. Essa consiste nel diminuire di un centesimo i prezzi al dettaglio di vari prodotti. Questo significa per esempio, prezzare 2,99 Euro un prodotto che si vuol vendere a 3,00.

Mentre facciamo la spesa la nostra mente si concentra automaticamente sui numeri del prezzo che si trovano prima della virgola, considerando come “trascurabili” quelli che si trovano dopo. A livello psicologico, quindi, un articolo prezzato 2,99 viene percepito con un prezzo di 2,00. Questo ci conduce a percepire alcuni articoli come più convenienti e ad acquistarli quasi istintivamente.

Ovviamente, se acquistiamo molti prodotti a cui è stato sottratto un centesimo per abbassare il prezzo psicologico, alla fine avremo speso molto più di quanto abbiamo percepito di spendere. Come evitare questo inganno? Semplice, leggere sempre il prezzo al chilo invece del prezzo finale di un prodotto: su quello non si possono applicare, per legge, “giochini psicologici”.

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