Dicono che il troppo lavoro potrebbe ucciderci, e i numeri sono impietosi: la nuova ricerca svela tutto

Pubblicato il giorno

da Elinor Scoltock

nella categoria: Lifestyle

Lavorare troppo ha conseguenze gravissime sulla salute: la nuova ricerca porta alla luce numeri spaventosi.

Quanto è bene o non è bene lavorare è una tematica di cui si parla da tanto tempo ormai, con chi pensa che lo stacanovismo sia un mantra e chi lo dibatte. Ma oggi ci sono delle ricerche scientifiche che danno la loro risposta attraverso lo studio fatto in modo congiunto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, o OMS, e dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro, o OIL.

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Lavorare eccessivamente può avere conseguenze gravi sulla salute (machedavvero.it)

Con la pandemia di Covid-19 e la normalizzazione del lavoro da remoto, la tendenza a lavorare più ore del necessario è in realtà aumentata invece che diminuire. Siccome le persone si ritrovavano chiuse in casa e con meno impegni, in tanti hanno iniziato a sacrificare il loro tempo libero per lavorare di più.

Lavorare troppo può uccidere: lo studio spaventoso

Ormai l’idea del lavoro fisso di 8 ore al giorno, con timbrature all’entrata ed all’uscita alle 18 sta piano piano sfumando e diventando un lontano ricordo pre-covid. Oggi come oggi un numero sempre più grande di persone sta effettivamente lavorando troppo, si parla di circa il 9% della popolazione mondiale.

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Lavorare troppo può far aumentare il rischio di malattie cardiache (machedavvero.it)

Lo studio condotto da OMS e OIL sembra dimostrare che chi lavora troppe ore a settimana (anche più di 55), hanno maggiore probabilità di rischio malattie cardiache ischemiche ed ictus rispetto a chi invece lavora l’orario considerato standard (35-40 alla settimana). Si stima che nel 2016 circa 745000 persone siano morte di infarti e problemi cardiaci che risultano collegati allo stress lavorativo, rispetto al 2000 il 30% in più.

Le conseguenze dello stacanovismo

Queste morti legati al lavoro in eccesso sembrano colpire particolarmente gli uomini di mezza età, che sono il 72% dei casi presi in considerazione nella ricerca. Le persone che si trovano più a rischio di morte per l’eccessivo lavoro sono situate soprattutto nel sudest asiatico e nelle regioni del Pacifico occidentale, in particolare Cina, Giappone ed Australia, un dato che non stupisce più di tanto siccome la cultura stacanovista è famosa in queste regioni.

La direttrice del dipartimento per l’ambiente, il clima e la salute all’OMS, Maria Nira, dichiara che lavorare più del dovuto (da 55 ore alla settimana in su) è un rischio serio per la salute, che è stato collegato ad aumenti del 35% di rischio di ictus e del 17% di rischio morte per malattie cardiache ischemiche rispetto ai lavoratori che lavorano orari standard settimanali. Quello che questo studio implica è chiaro e importante: lavorare troppo è un ovvio rischio per la salute, e si parla di conseguenze gravi, quindi è fondamentale normalizzare una cultura che da valore alla vita personale delle persone.

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