Attacchi di raffreddore e tosse nelle ore notturne? 4 motivi scientifici spiegano perchè succede e a cosa fare attenzione

Pubblicato il giorno

da Claudio Garau

nella categoria: Lifestyle

Se il raffreddore o la tosse aumentano durante la notte, la spiegazione c’è ed è legata ad almeno 4 distinti fattori. Scopriamoli.

Di notte, si sa, i sintomi influenzali, come il raffreddore, gravano sul riposo notturno e spingono ad usare medicinali per avere un po’ di sollievo. I malanni di stagione sono già arrivati e basta fare un giro in una qualsiasi via di un centro abitato per accorgersi di almeno una persona che starnutisce, che tossisce o che si soffia il naso.

Il raffreddore si acuisce di notte
Il raffreddore si acuisce di notte, le ragioni scientifiche (Machedavvero.it)

Si tratta di disturbi che possono dare non poco fastidio, e specialmente se si fa un lavoro a contatto con il pubblico. Ebbene, c’è chi si potrebbe chiedere perché questi sintomi influenzali o parainfluenzali si manifestino con maggior forza nelle ore notturne: la spiegazione c’è ed è in qualche modo collegata all’orologio biologico del nostro organismo. Vediamo più da vicino.

Raffreddore e tosse nelle ore notturne: il ruolo delle cellule immunitarie

Al momento del tramonto, il nostro cervello prepara il corpo alla fase di rilassamento prima di andare a letto. E non a caso la materia cerebrale stimola alcune cellule immunitarie a lavorare in modo più massiccio, andando a caccia di eventuali virus e batteri – presenti in abbondanza in chi è influenzato.

Proprio questo è il punto: nel momento in cui le cellule immunitarie identificano e combattono i virus, il risultato è una reazione del tutto fisiologica. Ovvero si può creare una certa irritazione o infiammazione, la quale contribuisce a rendere più marcati i sintomi respiratori nelle ore tipicamente utilizzate per il sonno.

Ecco perché disturbi come il mal di gola, la tosse o il raffreddore possono presentarsi con maggior intensità proprio al momento di coricarsi per il riposo notturno. Questo è in sintesi il contenuto delle dichiarazioni rilasciate al New York Times, da parte del dottor Diego Hijano, specialista in malattie infettive pediatriche presso il St. Jude Children’s Research Hospital.

Gli ormoni e il gocciolamento retronasale

Non dimentichiamo poi che anche l’ormone cortisolo, un antinfiammatorio, osserva il ritmo circadiano. In sostanza i livelli di cortisolo sono maggiori al mattino e questo può essere di supporto nel mitigare l’infiammazione di mattina e pomeriggio, diminuendo la portata dei sintomi. Invece alla sera, quando i livelli dell’ormone cortisolo calano, i sintomi influenzali o parainfluenzali possono essere più evidenti.

Oltre a questo, a peggiorare i sintomi della tosse e del raffreddore durante la notte è altresì il gocciolamento retronasale, in quanto il muco inizia ad accumularsi nella parte posteriore del naso e può finire in gola, proprio quando nel proprio letto ci si trova in posizione coricata.

Lo ha spiegato il virologo Fabrizio Pregliasco: durante il giorno l’accumulo di muco è un problema minore in quanto la forza di gravità spinge a drenarlo, quando si è in posizione eretta e si fanno movimenti. Invece di notte la posizione orizzontale favorisce l’accumulo di muco e l’istinto a tossire.

Infine non bisogna dimenticare il ruolo dei riscaldamenti accesi, che favoriscono la secchezza dell’aria e, conseguentemente, l’irritazione delle vie respiratorie. Ecco spiegato perché raffreddore e tosse appaiono più acuti di notte.

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