Cosa accade in caso di incidente con un animale selvatico? Ecco chi risarcisce i danni

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da Davide Russo

nella categoria: Viaggi

Al volante possono accadere anche imprevisti assurdi. In montagna o persino in città ci si può imbattere in animali selvatici. Il risarcimento funziona in questo modo.

Vi sarà capitato di rimanere incantanti davanti alla visione di un cervo o di un gruppo di cinghiali. Viaggiando in auto in Sardegna, Liguria, Alpi ed Appennini vi sarete accorti della quantità di animali selvatici che si aggira a pochi metri dalle strade battute da pedoni e veicoli. Ma cosa accade nel caso in cui non si riesca a frenare in tempo e si prenda in pieno un animale a centro strada?

Cosa accade in caso di incidente con un animale selvatico?
La risposta regionale al problema degli incidenti con animali selvatici (Adobe) machedavvero.it

In Italia l’auto rappresenta un mezzo significativo per milioni di appassionati che non vorrebbero mai vedersi rovinato il proprio mezzo a causa di un clamoroso incidente con animali selvatici. Determinati eventi sono molto meno rari di quello che si pensa. Una recente sentenza della Cassazione ha dato dei chiarimenti sulla questione facendo molto discutere.

La pronuncia si è rivelata essere un totale cambiamento rispetto al passato. In sostanza, in precedenza, si parlava di una responsabilità normativa dell’ente, mentre la Cassazione con la sentenza numero 31330/23 ha ammesso che un crash con un animale selvatico, non causato dalla negligenza degli automobilisti, è responsabilità della regione che dovrà risarcire il danno. Spetta, infatti, alle regioni controllare la fauna selvatica, evitando che possa arrecare dei danni a terzi.

Il proprietario dovrà dimostrare il rapporto di causa effetto. Non bastano i danni che hanno determinato l’incidente stradale. Occorrerà mettere in primo piano, la dinamica dell’incidente, ad esempio, con l’imprevedibile attraversamento della strada da parte di un animale selvatico. Sapete quando scade il bollo?

Incidenti, la risposta regionale

La regione, ovviamente, potrà anche difendersi parlando di caso fortuito, ovvero di una condotta negligente da parte dell’automobilista che, magari, percorreva con eccesso di velocità un tratto di strada montuoso. In quel caso l’ostacolo diventa più difficile da evitare. Un caso specifico è avvenuto nella Regione Marche dove un’automobilista ha subito 1.100 € di danni da un incidente di questo tipo.

Ecco chi risarcisce i danni
Risarcimento danni incidenti animali (Adobe) machedavvero.it

Il giudice di pace di Ascoli Piceno ha riconosciuto la responsabilità della regione, dato che non aveva adottato recinzioni o particolari segnali per evitare l’impatto con i caprioli. In secondo grado la richiesta di risarcimento era stata rigettata con sentenza numero 554 del 24 settembre 2020, dando di fatto ragione alla regione Marche, spiegando come ci fosse una mancanza di misure preventive imputabile all’ente proprietario della strada, facendo cadere la responsabilità sulla provincia e non sulla regione.

Con l’articolo 2052 del codice civile, la Cassazione ha ribaltato tutto e ha convenuto che la regione non aveva fornito le prove sufficienti per dimostrare il caso fortuito e dovrà, ai sensi tale norma, provvedere al pagamento dei danni causati dall’animale all’automobilista.

Purtroppo questa tipologia di incidenti ha causato già diversi morti e tra il 2012 e il 2022. La fauna selvatica ha determinato 1736 sinistri, coinvolgendo il ferimento di altre 1961 persone oltre a 151 vittime. In sostanza si parla di un morto o un ferito ogni 41 ore e il tema non può essere sottovalutato per l’importanza della questione. Il principio stabilisce l’importanza di una gestione valida della fauna in uno specifico campo, attribuendo giustamente la responsabilità a coloro che non hanno prevenuto tali disastri.

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