Pensione anticipata Quota 103 conviene ancora nel 2024? Brutte sorprese per i lavoratori

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da Valentina Trogu

nella categoria: News

La Manovra 2024 modifica Quota 103 rendendo più sfavorevole la misura ai lavoratori. Scopriamo cosa cambierà e i premi per chi non la utilizza.

Penalizzazioni per chi sceglie le pensioni anticipate, questa è la strada intrapresa dal Governo e la Manovra 2024 lo dimostra.

Le penalizzazioni di Quota 103
Le penalizzazioni di Quota 103 (Machedavvero.it)

L’esecutivo spinge affinché i lavoratori decidano di ritardare il momento del pensionamento preferendo la pensione di vecchiaia ad ogni altra forma pensionistica. Tale considerazione appare palese dando uno sguardo alla bozza del testo della Legge di Bilancio 2024.

Un esempio coinvolge la pensione contributiva per chi ha iniziato a versare i contributi dopo il 31 dicembre 1995. Nell’anno in corso tra i requisiti di pensionamento oltre ai 64 anni di età e ai venti anni di contributi figura il raggiungimento di un assegno pensionistico pari o superiore a 2,8 volte l’assegno sociale ossia poco più di 1.400 euro. Un traguardo già impegnativo da raggiunge ma che diventerà ancora più irraggiungibile nel 2024. Il limite minimo sale, infatti, a 3,3 volte l’assegno sociale ossia più di 1.600 euro (sempre che l’importo dell’assegno sociale rimanga quello attuale altrimenti la cifra sarà ancora più alta). Per chi attende i 67 anni, invece, sarà cancellato il requisito del raggiungimento di 1,5 volte l’assegno sociale.

Le penalizzazioni di Quota 103 nel 2024 e i premi per chi resta a lavoro

 I lavoratori potranno continuare ad uscire con Quota 103 nel 2024 ma con penalizzazioni sulla misura.

Quota 103, tra penalizzazioni e premi
Quota 103, tra penalizzazioni e premi (Machedavvero.it)

La Manovra 2024 stabilisce che uscendo con Quota 103 si dovrà accettare il sistema di calcolo contributivo della pensione (come accade per Opzione Donna) indipendentemente da quando si sono iniziati a versare i contributi. Ciò significa un taglio dell’assegno di circa il 10/15% che sale notevolmente per chi ha tanti contributi maturati prima del 1° gennaio 1996, arrivando anche al 30%.

Aggiungiamo un’altra penalizzazione che riguarda le finestre di decorrenza. Parliamo del periodo di attesa tra le maturazioni dei requisiti di pensionamento e la data del primo pagamento del rateo pensionistico. Ad oggi la finestra è di tre mesi per i dipendenti privati e di sei mesi per quelli pubblici. Nel 2024 sarà di sette mesi per i primi e di ben nove mesi per i secondi. 

Se da una parte ci sono penalizzazioni per chi esce dal mondo del lavoro, dall’altro ci sono premi per chi resta. I lavoratori che pur raggiungendo i requisiti di Quota 103 continueranno a lavorare otterranno un Bonus contributivo, una quota di stipendio extra pari alla quota contributiva versata mensilmente dal dipendente (il 9,19% per i lavoratori privati e l’8,80% per i lavoratori pubblici). La stima è di un aumento di stipendio di circa 60 euro al mese.

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