Proroga acconto Irpef è ufficiale: la nuova data da cerchiare sul calendario per non incorrere in sanzioni

Pubblicato il giorno

da Claudio Garau

nella categoria: News

Operativa la proroga dei versamenti acconto Irpef, con provvedimento ad hoc collegato all’approvazione della manovra. A chi si applica?

Come si sa, i contribuenti sono gravati da obblighi fiscali di varia natura e tra questi è incluso anche il cd. acconto Irpef.

Proroga acconto Irpef
Come funziona la proroga acconto Irpef 2023? Le istruzioni (Machedavvero.it)

 

Ebbene, un recente aggiornamento delle date di versamento dell’appena citato acconto è contenuto nel decreto legge n. 145 di quest’anno, ovvero il testo che ha ricevuto l’ok del Governo insieme alla legge di Bilancio e che include misure urgenti in materia economica e fiscale, in favore degli enti territoriali e a tutela del lavoro.

Di fatto interessati alla proroga sono anche i contribuenti forfettari.

Vediamo allora più da vicino la novità della proroga degli acconti Irpef. I dettagli.

Proroga acconto Irpef per i forfettari: aspetti chiave

Lo spostamento di data è significativo, dato che la proroga del secondo acconto Irpef:

  • va dal 30 novembre al 16 gennaio;
  • opera per le partite IVA sotto i 170mila euro;
  • vale anche per contribuenti forfettari.

In particolare il DL 145/2023 posticipa, per il mero periodo d’imposta 2023, il pagamento dell’acconto Irpef di novembre, che attiene alle “persone fisiche titolari di partita IVA che nel periodo d’imposta precedente dichiarano ricavi o compensi di ammontare non superiore a 170mila euro“.

Per persone fisiche titolari di partita IVA, le Entrate intendono il seguente elenco: lavoratori autonomi, imprenditori individuali, imprenditori titolari di impresa familiare o azienda coniugale non gestita in forma societaria, collaboratori familiari e coniuge del titolare dell’impresa familiare non gestita in forma societaria.

Perimetro di applicazione della proroga secondo acconto Irpef

La proroga dei versamenti del secondo acconto Irpef, dovuto entro il 30 novembre 2023, con slittamento al 16 gennaio 2024, riguarda – come accennato – anche i contribuenti forfettari. Il provvedimento è contenuto nel DL 145/2023, approvato dal Governo contestualmente alla manovra finanziaria.

Si tratta di un beneficio fiscale ampio, in quanto – lo rimarchiamo – attiene a tutte le partite Iva con ricavi al di sotto dei 170mila euro. E non dimentichiamo che ad orientare ulteriormente il contribuente, vi è la nota circolare 31/E dell’Amministrazione finanziaria, che ne descrive le regole applicative, indicando quali sono i contribuenti inclusi e quelli esclusi dalla proroga versamento secondo acconto Irpef.

Chi supera la soglia di fatturato annuo è escluso, ma non possono avvalersi della proroga anche le società di capitali e gli enti non commerciali. Mentre, non sono citati tra gli esclusi i contribuenti in regime forfettario, che perciò possono pagare l’acconto Irpef entro metà gennaio 2024.

Rateizzazione e contributi: chiarimenti

Il contribuente potrà anche versare il dovuto al Fisco, in cinque rate mensili di uguale importo, con la prima il 16 gennaio e le posteriori il 16 dei mesi seguenti. Pertanto, questa agevolazione si somma a quella della proroga acconto.

Invece, per ciò che attiene al versamento dei contributi previdenziali e assistenziali permane il termine ordinario del 30 novembre prossimo.

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