A decidere chi assumere durante un colloquio di lavoro è il test della tazzina di caffè, una pratica che sta facendo discutere in molti: ecco che come funziona.
Quando ci si presenta a un colloquio per un posto professionale è normale che ogni gesto viene analizzato nel dettaglio dal responsabile che in quel momento sta esaminando il curriculum e le inclinazioni di ogni soggetto.
L’obiettivo di tutti coloro che si presentano a un colloquio di lavoro è quello di cercare di fare una bella impressione e dimostrare che quella mansione proposta dall’azienda è perfettamente calzante per il proprio profilo. È un momento delicato e l’ansia potrebbe far compiere azioni che potrebbero non essere gradite e compromettere le possibilità di successo professionale.
Uno dei metodi moderni utilizzati dai datori di lavoro, oppure dai responsabili delle risorse umane, è quello di mettere alla prova i candidati con il test della tazzina di caffè. L’obiettivo è quello di valutare la presenta di comportamenti o attitudini che potrebbero essere sbagliate.
Test della tazzina di caffè al colloquio di lavoro
A rivelare un piccolo test di comportamento da fare durante un colloquio di lavoro è stato l’ex amministratore delegato di Xero Australia, Trent Innes. È una prova che gli ha consentito di capire subito se i candidati avessero un senso di appartenenza all’azienda e se avessero rispetto del “bene comune”.
In seguito, tale prova è stata ribattezzata appunto “Test della tazzina di caffè” e il funzionamento è stato condiviso in un’intervista realizzata nel podcast The Ventures, dove gli imprenditori parlano delle loro storie di successo. L’applicazione del test è molto banale: il datore di lavoro porta i candidati a fare un tour dell’azienda, facendoli entrare anche nell’area della pausa caffè.
Una volta all’interno della stanza di ristoro, il datore di lavoro invita il candidato a servirsi e prendere qualsiasi bevanda di suo gradimento, anche solo un semplice caffè. Una volta servito, si torna nell’ufficio con la tazza fumante in mano per terminare il colloquio di lavoro.
Il datore di lavoro, in questo modo, può osservare il destino della tazzina di caffè nelle mani del candidato: se la riporterà nell’area ristoro dimostrerà attenzione, mentre se la abbandonerà sulla scrivania avrà un atteggiamento disinteressato. In pratica, Innes ha voluto sottolineare che questo è un piccolo gesto ma che può dire tanto di una persona e di quanto sia responsabile, al di là delle mansioni.
Innes ha spiegato che fortunatamente il test della tazzina di caffè ha avuto un esito positivo per la maggior parte dei casi. L’imprenditore ha affermato che solamente tra il 5 e 10% dei candidati ha lasciato la tazzina sulla scrivani, mentre gli altri l’hanno sempre riportata dove l’hanno presa.