Aumento stipendio in arrivo per i dipendenti pubblici? La nuova mossa fa ben sperare

Pubblicato il giorno

da Isabella Insolia

nella categoria: News

In molti si chiedono se ci sarà un aumento di stipendio per i dipendenti pubblici dopo la mossa della Corte Costituzionale: ecco qual è lo scenario e quali sono le possibilità.

L’organo di garanzia costituzionale è di recente intervenuto in merito alla questione degli scatti di stipendi riconosciuti agli impiegati statali tra gli anni ’80 e ’90 del secolo scorso. La sentenza fa ben sperare i dipendenti.

Stipendio aumento dipendenti pubblici: novità
Stipendio in aumento per gli impiegati pubblici – machedavvero.it

La sentenza della Corte Costituzionale è molto importante in quanto ha deciso di togliere allo Stato lo strumento che in tutti questi anni gli ha permesso di negare l’aumento di stipendio ai dipendenti pubblici. Ciò apre un nuovo scenario per alcuni impiegati statali i quali sono sempre più vicini a vedere un guadagno maggiore rispetto a prima.

Per capire meglio la questione ed entrare meglio sull’argomento è importante fare un tuffo nel passato e andare indietro al 1989, quando vennero definiti gli accordi sindacali per quanto riguarda gli scatti di anzianità in favore dei lavoratori che hanno almeno 5 anni di servizio alle spalle.

Aumento stipendio dipendenti pubblici: la sentenza della Corte

Gli accordi sindacali definirono gli importi e i requisiti degli scatti di anzianità, dove l’esperienza maturata doveva essere di almeno 5 anni, dove vennero previste delle maggiorazioni negli stipendi. Tuttavia, nel corso degli anni ci sono state una serie di problematiche sull’interpretazione aprendo una stagione di ricorsi pubblici da parte degli impiegati.

Stipendio aumento dipendenti pubblici: sentenza
La sentenza della Corte cambia tutto – machedavvero.it

Per limitare i ricorsi, il governo intervenne approvando una norma all’interno della manovra finanziaria del 2001 con la quale si indicava la scadenza entro cui bisognava aver maturato l’anzianità di servizio. Ciò ha portato dunque a far rimanere la scadenza al 1990 e non andare oltre negli anni come era stato previsto.

La notizia della sentenza della Corte Costituzionale ha bloccato di fatto la suddetta interpretazione, ritenendo incostituzionale l’intervento legislativo del 2001 perché rappresenta una diretta interferenza del legislatore con i giudizi che erano ancora in corso d’opera.

In poche parole, la Corte ha ritenuto ingiustificata la decisione del legislatore di non far godere ai dipendenti pubblici lo scatto di anzianità di servizio maturata tra il 1991 e il 1993. Una sentenza che va dunque a favorire gli impiegati statali che hanno fatto ricorso perché non gli erano stati riconosciuti gli aumenti nel triennio 1991-1993.

È ancora troppo presto per capire quali saranno gli effetti della sentenza per i nuovi ricorsi. Nel frattempo i sindacati sono al lavoro per valutare, ma è complicato che ci saranno degli aumenti negli stipendi per coloro che in questi anni non hanno provato a far valere il proprio diritto.

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