Attenzione alla chiamata persa, è una truffa: come non correre nessun pericolo

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da Giovanni Cristiano

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Si sta diffondendo una truffa telefonica che preoccupa tutti. Questa chiamata persa è un pericolo: come difendersi.

Le truffe telefoniche e digitali rappresentano un problema molto serio per le persone. Di recente è emersa una modalità che parte da una semplice chiamata persa ed ha l’obiettivo di sollecitare la curiosità della potenziale vittima.

Chiamata persa truffa
Pericolo truffa della chiamata persa – (Machedavvero.it)

Attualmente è in corso una nuova ondata di wangiri, truffa conosciuta come quella della “chiamata senza risposta“. Questa ondata ha portato alcuni istituti bancari ad informare i propri clienti della strategia messa in campo dai cybercriminali, così da evitare possibili conseguenze.

I criminali approfittano dell’ingenuità e della buona fede delle persone per addebitare telefonate a servizi telefonici dall’elevato costo o di attivare abbonamenti premium mai richiesti o voluti. Entriamo nel merito per capire come funziona la truffa wangiri e come difendersi da questo tentativo.

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Truffa wangiri, pericolo in costante crescita: come difendersi

Il tema della truffa wangiri tiene banco attualmente anche se gli esperti di Panda Security hanno più volte approfondito tale argomento. Secondo gli esperti il wangiri classico consiste in una chiamata senza risposta proveniente dall’estero. Se il destinatario della telefonata richiama viene indirizzato verso un numero a pagamento, in grado di addebitare un’elevata cifra in pochi secondi.

come funziona truffa wangiri
Come difendersi dalla truffa wangiri – (Machedavvero.it)

Come accennato in precedenza, questa truffa ha un fondo psicologico perché la chiamata arriva in orari in cui il destinatario non può rispondere, così da aumentare la curiosità su chi potesse esserci dall’altra parte del telefono. La chiamata consiste in uno squillo, non accompagnato da altre chiamate o messaggi.

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Lo scorso anno l’Interpol aveva intercettato i prefissi internazionali da cui provenivano la maggior parte delle chiamate: +373 Moldavia, +216 Tunisia e +383 Kosovo. Da sottolineare però che è possibile che la truffa si verifichi anche tramite un prefisso di un altro paese al mondo.

Secondo gli esperti di Panda Security è fondamentale verificare il numero del chiamate tramite la presenza nel Registro degli operatori di comunicazione. Nel caso non fosse presente ma continuasse a chiamare è consigliabile inserire il numero nella lista dei contatti bloccati sul telefono.

Altri due consigli utili a contrastare questi tentativi sono: firmare solo consensi obbligatori alla privacy con all’interno recapiti telefonici e accettare solo i cookie essenziali durante la navigazione online.

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