Fotoinvecchiamento: cos’è e come combatterlo

Pubblicato il giorno

da Sophia Settembrini

nella categoria: Moda e Bellezza

La nostra pelle cambia per il naturale incedere dell’età, ma anche per fattori come il fotoinvecchiamento, evenienza sulla quale è necessario iniziare a informarsi già in giovane età. Parliamo, infatti, di una tipologia di invecchiamento cutaneo frutto dell’esposizione ai raggi del sole e, in generale, a quelli ultravioletti.

Viso di donna che mette in risalto i segni del tempo

Nel momento in cui la suddetta esposizione non è controllata, si concretizzano dei danni al DNA cellulare scientificamente paragonabili a quelli causati dal naturale processo di invecchiamento.

L’abitudine, protratta nel tempo, di esporre la pelle al sole senza l’utilizzo di adeguate protezioni e senza attenzione ai tempi, può provocare l’insorgenza di segni dell’invecchiamento come le rughe marcate, senza dimenticare la perdita di compattezza della pelle, a sua volta frutto della riduzione drastica della sintesi di collagene, la proteina quantitativamente più abbondante nel corpo umano.

Tra gli inestetismi che si palesano è possibile citare, oltre alle rughe, anche le discromie e gli effetti visivi della dilatazione dei capillari. Altri segnali del fotoinvecchiamento da ricordare sono la cheratosi attinica, le efelidi e il generale assottigliamento del derma.

Da non trascurare è anche la possibile insorgenza di tumori alla cute.

Le principali cause del fotoinvecchiamento

Sono diverse le cause che provocano il fotoinvecchiamento. Nelle righe precedenti abbiamo parlato dell’esposizione al sole, uno dei vari fattori che contribuiscono al problema.

Lo stesso, infatti, può insorgere anche a seguito del ricorso incontrollato a lampade abbronzanti.

I raggi ultravioletti – sia gli UVA, sia gli UVB, che si differenziano per via dell’ampiezza – causano un danno che, dal punto di vista clinico, è noto come dermatoeliosi.

Spesso con molto anticipo rispetto alle tappe fisiologiche dell’età, si ha a che fare con alterazioni a carico dei fibroblasti, le cellule che si occupano di costituire quelle strutture essenziali per la compattezza della pelle e di renderla elastica.

Prevenzione

Prevenire il fotoinvecchiamento è importante, come abbiamo visto, non solo per ragioni estetiche. In gioco, infatti, c’è anche il nodo delle neoplasie.

Le regole da seguire sono molto semplici. Soprattutto in estate, è opportuno ridurre il tempo di esposizione al sole, in particolare nelle ore centrali della giornata.

Essenziale è anche utilizzare una crema protettiva adeguata al proprio fototipo e coprire le parti di pelle esposte, quando possibile, con copricapi e vestiti.

Come trattarne gli effetti

Nonostante la conoscenza delle regole basiche di prevenzione – che comprendono, oltre a quelle già menzionate, anche un’alimentazione caratterizzata da un importante apporto di acqua e antiossidanti – il fotoinvecchiamento è un problema molto diffuso.

A contribuire ai suoi alti numeri ci pensa pure il collegamento con la luce blu, ossia quella emessa da device come smartphone e laptop.

In virtù di ciò, sono tantissime le persone che si trovano davanti alla necessità di trattare gli effetti del problema.

Per contrastare inestetismi come la secchezza e le macchie cutanee, si possono utilizzare creme specifiche – la crema giorno Bionike Defence my Age disponibile online è una delle più apprezzate ed è particolarmente consigliata per le pelli femminili over 50 – ma anche fare riferimento a trattamenti di medicina estetica come il peeling e il micro needling, procedura quest’ultima che favorisce la sintesi di collagene da parte dei fibroblasti.

Consigli a tavola

Come poco fa accennato, l’attenzione all’alimentazione è un’arma potente contro il fotoinvecchiamento. Un riferimento utile a capire quali cibi portare in tavola per preparare la pelle al sole è il livello di ORAC (Oxygen Radical Absorbance Capacity), ossia la capacità antiossidante dei singoli alimenti.

In cima alla classifica troviamo succo d’uva nera, mirtilli, more, prugne nere, tutti caratterizzati da un importante contenuto di bioflavonoidi.

L’integrazione può essere utile? Assolutamente sì! Essenziale, però, è chiamarla in causa solo quando si hanno carenze effettive.

Se si eccede, per esempio, con la vitamina C, nutriente prezioso per la sintesi del collagene, si rischiano effetti collaterali come la nausea e la diarrea.

In merito al betacarotene, altro nutriente prezioso per la pelle, ricordiamo che il rischio di eccesso riguarda solo i fumatori e non è legato all’assunzione di frutta e verdura.

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