LIDL, attenzione alle strisce bianche sul pollo: tutto sul white striping

Pubblicato il giorno

da Giovanni Cristiano

nella categoria: News

Un’analisi ha rivelato che il 90% dei polli LIDL presenta il white striping. Tutto sul problema che riguarda l’intera filiera.

L’intero sistema attorno ai polli continua ad essere al centro dell’attenzione grazie all’inchiesta svolta da Essere Animali. L’indagine ha portato nuovamente sotto i riflettori il problema del white striping.

Polli LIDL white striping
Il 90% dei polli LIDL ha segnalato il problema del white striping – (Machedavvero.it)

Il white striping sono quelle strisce bianche sui polli che, nella maggior parte dei casi, sono sintomo di una crescita ultra rapida e di conseguenza un sistema di allevamento intensivo, in questo caso specifico quello dei polli broiler.

Fra dicembre 2024 e gennaio di quest’anno, l’associazione ha analizzato tante confezioni di pollo in 38 punti vendita LIDL. Questa indagine ha evidenziato che il 90% dei pacchetti mostrava la presenza di questo problema. Una problematica che, però, va guardata considerando l’intero sistema produttivo e non solo la singola catena.

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Problema white striping diffusissimo: perché i dati non devono sorprenderci

L’indagine di Essere Animali ha preso in considerazione 603 confezioni di petto di pollo a marchio LIDL fotografando i prodotti in 38 negozi sparsi fra 11 città italiane. Ad ogni immagine è assegnato un punteggio da 0, dove lo 0 indica nessun segno di white striping, a 3, dove con questo numero si evidenzia questo problema.

Indagine polli white striping
Il problema white striping coinvolge tutto il sistema – (Machedavvero.it)

I risultati hanno palesato questo problema nel 90% dei petti di pollo presi in considerazione. Nello studio di legge che alcune indagini hanno mostrato un incremento del contenuto di grassi del 224%, una riduzione delle proteine del 9% e un aumento del collagene del 10% rispetto alla carne di pollo non affetta da nessun problema.

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Questi dati, però, non devono sorprendere perché, come raccolto dall’Anagrafe Nazionale Zootecnica, i polli macellati sono più di 550 milioni ogni anno e, tra questi, il 98% sono a rapido accrescimento. In breve, se al supermercato non si acquista un pollo ruspante o biologico, si può essere praticamente certi di star acquistando un pollo broiler.

Questi polli sono stati cresciuti in maniera forzata, causando problemi agli arti, deformazioni e malattie di varia entità, che vanno poi curate con dei farmaci. Inoltre, i polli hanno vissuto in uno spazio limitato e non hanno mai avuto accesso alla luce naturale.

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