Non è mai facile dover scegliere la durata per un mutuo, anche perché non tutti sanno qual è la decisione migliore.
Il periodo del mutuo varia e può essere di 5, 10, 15, 20 anni. Non è raro trovare casi in cui potrebbe arrivare anche a durare 25 o 30 anni, addirittura anche a 40 anni.
Per prima cosa, la scelta del tempo del mutuo ha un effetto su diverse condizioni alle quali bisogna pensare prima di prendere un accordo con la propria banca di riferimento. Queste si possono riassumere in tre: l’importo della rata mensile, gli interessi che dovranno essere rimborsati e la tipologia del tasso.
Perciò, quando si è alle prese con la scelta della durata di un mutuo bisogna tenere in considerazione tutte e tre le condizioni e cercare che queste soddisfino il proprio interesse. È fondamentale trovare il giusto compromesso a seconda delle esigenze personali di ogni persona, mettendo in cima sempre la sostenibilità dei pagamenti.
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Durata del muto: ecco come sceglierla
Ad entrare nel merito della questione mutui è stato Marco Marangoni, il quale ha dato alcuni consigli su come scegliere il mutuo per la prima casa senza sentire troppo il peso delle rate mensili. L’ideale è capire qual è la rata che si può sostenere tutti i mesi, così da non alterare il tenore di vita di una famiglia.
Una volta determinata la rata mensile insieme al proprio consulente bancario di riferimento si può passare a calcolare la durata che consente questo importo. È bene sottolineare che coloro che fanno un mutuo a 30 anni dovranno pagare più interesse rispetto a quelli che decidono di sottoscriverne uno a 20 anni.
Tuttavia, se la rata a 20 anni è troppo alta per le proprie capacità economiche e quindi è complicato da sostenere è bene decidere per un mutuo più lungo così da non gravare troppo sulle finanze personali. In poche parole, il primo passo è stabilire qual è la rata che si può pagare ogni mese e di conseguenza verrà calcolata la durata.
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Ricordiamo che i mutui possono essere a tasso variabile o a tasso fisso: nel primo c’è un rischio maggiore in quanto dipende dal tasso d’inflazione del momento; mentre il secondo è sicuro e si pagherà la rata pattuita all’inizio dell’accordo così da evitare sorprese.