Alzheimer, previeni la malattia con questa abitudine: lo dice la ricerca

Pubblicato il giorno

da Isabella Insolia

nella categoria: Lifestyle

Una ricerca ha scoperto che il morbo di Alzheimer può essere prevenuto con una sana abitudine che permette di ridurre il rischio di sviluppare la malattia.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha rivelato che più di 55 milioni di persone al mondo sono affette dalla forma più comune di demenza. Questa malattia neurodegenerativa è caratterizzata dal deterioramento della memoria e delle funzioni cognitive, nonché da disturbi comportamentali.

Alzheimer prevenire abitudine
L’abitudine che allontana il rischio di Alzheimer – machedavvero.it

I disturbi generati dalla malattia portano ad una progressiva perdita di autonomia e ad oggi la demenza è un processo irreversibile per il quale non è disponibile alcun trattamento curativo. Tuttavia, secondo quanto rilevato da una ricerca, una buona abitudine potrebbe limitare il rischio di sviluppare il morbo di Alzheimer. Lo studio è stato realizzato dai ricercatori dell’Università del Maryland, negli Stati Uniti, e i risultati sono pubblicati sul Journal for Alzheimer’s Disease Reports.

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Cosa fare per prevenire il morbo di Alzheimer

I ricercatori si sono basati su un gruppo di 33 pazienti, di età compresa tra 71 e 85 anni, i quali hanno camminato su un tapis roulant 4 giorni a settimana per 12 settimane. Gli autori dello studio hanno notano che dopo 12 settimane di camminata o di attività aerobica moderata, i partecipanti hanno avuto dei miglioramenti significativi nelle capacità di memoria.

Alzheimer cosa fare prevenire
Per prevenire l’Alzheimer bisogna camminare – machedavvero.it

Durante questa attività, i ricercatori hanno chiesto a tutti i partecipanti di raccontare una storia che avevano letto in precedenza, fornendo quanti più dettagli possibili. Quindi i ricercatori hanno analizzato, tramite imaging, tre reti cerebrali che controllano la funzione cognitiva: la rete modalità predefinita, la rete frontoparietale e la rete di salienza.

È stato detto che l’attività cerebrale è stata più forte e meglio sincronizzata, dimostrando che l’esercizio può indurre la capacità del cervello di cambiare e adattarsi. I risultati forniscono la speranza che l’esercizio fisico possa essere utile nel prevenire o aiutare a stabilizzare le persone affette da lieve deterioramento cognitivo e forse, a lungo termine, ritardare la progressione verso la demenza.

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In sostanza, quindi, è stato suggerito che camminare potrebbe ritardare l’insorgenza della malattia. Gli studi nel settore, inoltre, in passato hanno suggerito l’importanza di proteggere il cervello da attacchi esterni, come shock e traumi, ma anche da sostanze tossiche per i nostri neuroni che possono circolare nel corpo. È poi importante coltivare costantemente le relazioni con gli altri e, di conseguenza, l’umore, per stimolarlo in modo efficace.

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