Truffe conto corrente, quando scatta il risarcimento della banca? Cosa dice la legge

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da Giovanni Cristiano

nella categoria: News

Le truffe conto corrente aumentano e gli utenti non sanno come si comporta la banca: c’è il risarcimento? Ecco cosa dice la legge.

I tentativi di phishing e frodi home banking sono praticamente all’ordine del giorno, ma ancora in pochi sanno quale comportamento assume il proprio istituto in caso di truffa completata e del prelievo indebito dal conto.

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La banca risarcisce in caso di truffa al conto corrente? – (Machedavvero.it)

Il denaro in banca e alle poste non è totalmente al sito dalle truffe e, nonostante le campagne dei vari istituti, c’è ancora chi si lascia ingannare da qualche malintenzionato. In questo scenario si pone la domanda se la banca risarcisce nel caso di frodi sul conto corrente.

L’argomento è al centro di un acceso dibattito giurisprudenziale. Da un lato c’è chi ritiene che l’istituto di credito non abbia alcuna responsabilità, mentre dall’altra parte ci sono varie sentenze che condannano la banca a rimborsare il cliente truffato. Facciamo chiarezza sull’argomento.

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La banca risarcisce in caso di truffa al conto corrente? La risposta dalla legge

Le truffe sul conto corrente possono essere varie, ma sono accomunate dall’accesso fraudolento al conto di una persona, all’insaputa della stessa. Una delle truffe più comuni è quella che avviene tramite phishing, una frode in cui il truffatore si spaccia per l’istituto bancario al fine di risalire alle credenziali riservate utili per l’accesso al conto. Un’altra situazione fraudolenta è l’hackeraggio del profilo di home banking.

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Quando scatta il risarcimento della banca per la frode al conto – (Machedavvero.it)

In entrambi i casi bisogna sapere cosa accade una volta che la truffa è stata compiuta. A dare la risposta a tale quesito è il portale laleggepertutti.it che sottolinea di come il risarcimento della banca dipenda da alcuni aspetti.

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Il portale riferisce che secondo la Corte di Cassazione, se un cliente è vittima di una truffa al conto corrente, la responsabilità è sua e non dell’istituto di credito che, quindi, non dovrà pagare nulla. Per la Suprema Corte tutto ruota attorno al comportamento imprudente e negligente dei danneggiati.

La decisione si pone in contrasto con la giurisprudenza in merito, secondo la quale l’istituto è sempre tenuta al rimborso. La Corte di Cassazione, però, ha stabilito che il correntista ha diritto al rimborso solo se risulta essere del tutto incolpevole. In sintesi, la banca paga il risarcimento solo nei seguenti casi:

  • L’operazione è indipendente dalla condotta del correntista;
  • La truffa si è verificata per lo scarso sistema di sicurezza garantito dall’Istituto di credito, il quale non ha favorito l’accesso abusivo.

La responsabilità della banca può essere esclusa nel caso in cui ci siano colpe gravi del cliente oppure di un’ingenua rivelazione delle credenziali a soggetti non qualificati.

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