Il Governo ha approvato due decreti attuativi che introducono nuove regole sulla disabilità: ecco cosa cambia.
L’attuale esecutivo ha approvato due decreti attuativi della legge delega con una nuova definizione di disabilità, procedura di accertamento e linee guida per stabilire i livelli essenziali delle prestazioni.
Con le nuove regole presenti nei due decreti legislativi approvati dal Consiglio dei Ministri lo scorso 3 novembre si segnalano misure e integrazioni di quanto previsto dalla Legge 104/1992. Entriamo nei dettagli per vedere le novità di legge, le nuove misure e cosa prevedono nello specifico.
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Novità sulla disabilità: nuova definizione e procedura di accertamento
Il primo provvedimento emerge con norme inerenti alla definizione della condizione di disabilità, all’accertamento multidimensionale di questa condizione e alla realizzazione del progetto di vita personalizzato della persona con handicap.
Sulla definizione di disabilità si introduce una visione che non deriva più solo dal parere medico dell’impedimento determinato dalla patologia o dalla malattia ma è intesa quale risultato dell’interazione tra persone con compromissioni e barriere ambientali e comportamentali che impediscono o limitano la partecipazione ai vari settori della vita.
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Sul piano dell’accertamento si prevede una nuova procedura Inps a partire dal 1° gennaio 2026 che unisce gli attuali processi di accertamento della condizione di disabilità, dell’invalidità civile, della sordo-cecità, della cecità civile, degli alunni con disabilità e degli elementi idonei alla definizione della condizione di non autosufficienza. La procedura unificata prevede i seguenti passaggi:
- Il procedimento si attiva da un certificato medico introduttivo ed è distinto alla successiva valutazione multidimensionale;
- Dopo la valutazione di base, la persone con disabilità può eseguire richiesta per l’avvio di un procedimento di valutazione multidisciplinare (bio-psico-sociale) effettuata da un’unità in cui sono presenti persone con handicap e figure istituzionali e degli enti assistenziali;
- Dagli esiti della valutazione base vengono identificati elementi riferiti al contesto sociale in cui la persona vive;
- In ultima battuta, viene previsto il diritto all’accomodamento ragionevole, un procedimento consistente in modifiche e adattamenti ritenuti necessari per garantire il godimento e l’esercizio dei diritti sociali e civili.
Per il 2025 è prevista una fase sperimentale, con l’applicazione a campione della nuova valutazione finalizzata anche all’aggiornamento delle definizioni, delle modalità di accertamento e dei criteri.