Cosa c’è all’interno degli integratori? Gli ingredienti nascosti scoperti dagli scienziati

Pubblicato il giorno

da Giovanni Cristiano

nella categoria: News

Uno studio ha rivelato quali sono gli ingredienti nascosti presenti negli integratori: la scoperta è inaspettata.

Gli integratori sono degli elementi fondamentali per l’organismo di molte persone, ma questi nascondono qualche situazione non proprio positiva. Una ricerca svolta di recente ha evidenziato che alcune aziende produttrici di integratori potrebbero trarre in inganno i clienti tramite delle affermazioni sulla salute non dimostrate.

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Gli scienziati hanno rilevato degli ingredienti nascosti negli integratori – (Machedavvero.it)

Alle affermazioni sulla salute si affiancherebbero degli ingredienti non dichiarati nell’etichetta. La ricerca svolta si è concentrata sugli integratori utilizzati durante la pandemia Covid-19 per esaminare l’autenticità dei prodotti utilizzati.

I risultati hanno segnalato delle discrepanze significative nella lista degli ingredienti, che ha generato delle preoccupazioni sul controllo della qualità e sui potenziali rischi per la salute derivanti da sostanza assunte in maniera inconsapevole.

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Studio sugli indicatori: i possibili problemi emersi

Il recente studio sugli integratori è stato pubblicato sull’Analytical Science Journal dalla professoressa Rosalee Hellberg dello Schmid College of Science and Technology. I ricercatori si sono concentrati sugli integratori assunti per il Covid-19 e altre malattie respiratorie.

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Il recente studio genera preoccupazione sugli integratori – (Machedavvero.it)

La squadra di ricercatori ha raccolto 54 integratori contenenti erbe ayurvediche, così da selezionare solo erbe utilizzate per il presunto trattamento del coronavirus. Gli esperti hanno analizzato la possibilità di utilizzare tecniche di codifica a barre del DNA per identificare le specie vegetali all’interno degli integratori, così da certificare l’autenticità dei prodotti.

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I risultati dell’indagine hanno rivelato molteplici preoccupazioni che chiamano in causa una necessità più elevata di controllo dei prodotti. Nel 60% prodotti i ricercatori non sono riusciti a rilevare l’ingrediente previsto. Tuttavia, Heelberg non ha parlato di inganno delle aziende ma di un metodo che può avere capacità limitata di rilevare il DNA degradato a seguito del nuovo modo di utilizzo. Un’altra limitazione del metodo è quella in cui non rivela la quantità della specie di ingredienti presenti e per tale ragione sarebbe idoneo procedere ad altre indagini.

Ad ogni modo, con specie e ingredienti non dichiarati negli integratori, i consumatori possono assumere sostanze che causano reazioni allergiche. Dallo studio condotto, però, non è chiaro quanto sarebbe alto il rischio perché i ricercatori non sono riusciti a risalire alla quantità di ciascun ingrediente.

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